Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace
Sottoscrizione alla quale è possibile contribuire:
Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
IBAN: IT26X0200805203000104203419
BIC/SWIFT: UNCRITM1704
Indicare progetto "Fermiamo l'odio" e specificare "Libano" o "Israele/Palestina".
Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
IBAN: IT26X0200805203000104203419
BIC/SWIFT: UNCRITM1704
Indicare progetto "Fermiamo l'odio" e specificare "Libano" o "Israele/Palestina".
Roma (NEV/CS15), 20 agosto 2024 – La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha avviato una sottoscrizione nel quadro del progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”. Il progetto intende, fra l’altro, sostenere gli aiuti umanitari per Gaza e, in collaborazione con il Centro studi Confronti, attivare progetti di dialogo e di convivenza tra israeliani e palestinesi. Inoltre, come afferma il presidente FCEI Daniele Garrone: “Il Consiglio della FCEI intende promuovere un ampio ventaglio di iniziative di dialogo e di confronto interreligioso e ecumenico sul tema della pace, con azioni concrete”. Le prime iniziative sono previste per l’inizio del 2025.
Il progetto si basa su esperienze consolidate come “Semi di Pace” e “Fiori di Pace” di Confronti, mirate alla riconciliazione tra comunità in conflitto. Garrone ha sottolineato l’importanza di aver mantenuto contatti con organizzazioni ecumeniche quali il Middle East Council of Churches e l’Ahli Arab Hospital di Gaza City. Fra gli obiettivi, anche quello di sviluppare o riprendere contatti con diverse espressioni della società civile israeliana e palestinese che si riconoscono nei principi del progetto. Sono già attivi contatti, oltre che con varie chiese operanti in Israele e Palestina, con la comunità Nevé Shalom Wahat as Salaam, Road to Recovery, Parents Circle Family Forum, Standing Together (giovani); Combatants for peace (ex militari sia israeliani che palestinesi), Women Wage Peace.
Il progetto si basa su esperienze consolidate come “Semi di Pace” e “Fiori di Pace” di Confronti, mirate alla riconciliazione tra comunità in conflitto. Garrone ha sottolineato l’importanza di aver mantenuto contatti con organizzazioni ecumeniche quali il Middle East Council of Churches e l’Ahli Arab Hospital di Gaza City. Fra gli obiettivi, anche quello di sviluppare o riprendere contatti con diverse espressioni della società civile israeliana e palestinese che si riconoscono nei principi del progetto. Sono già attivi contatti, oltre che con varie chiese operanti in Israele e Palestina, con la comunità Nevé Shalom Wahat as Salaam, Road to Recovery, Parents Circle Family Forum, Standing Together (giovani); Combatants for peace (ex militari sia israeliani che palestinesi), Women Wage Peace.
Per coordinare le attività legate al progetto è stato istituito un gruppo di lavoro presieduto da Debora Spini, gruppo che include rappresentanti di comunità evangeliche, musulmane, ebraiche ed ecumeniche impegnate a promuovere il dialogo e la convivenza pacifica.
“Vogliamo sostenere queste realtà, contribuendo a riavviare il loro lavoro e perseguendo un duplice scopo: aiutare l’opinione pubblica italiana a comprendere la complessità della situazione e offrire a questi attivisti un luogo sicuro di incontro – ha dichiarato Spini nell’intervista di lancio dell’iniziativa – . Siamo per il realismo della ragione, del dialogo e delle soluzioni politiche. Occorre guardare avanti, costruendo la pace anche quando sembra lontana”.
La FCEI rivolge l’appello a costruire un’ampia convergenza di individui, comunità, associazioni, gruppi, opere, disponibili ad “attraversare il conflitto” nella linea della “equivicinanza” ai due popoli, richiamandosi al documento della Commissione Studi Dialogo Integrazione della FCEI. In quest’ottica, conclude la FCEI: “cercheremo di sostenere le donne e gli uomini che, dall’una e dall’altra parte, si impegnano per una pace vera, che abbatta i muri dell’antisemitismo, dell’islamofobia e di ogni altra espressione dell’odio e del razzismo”.
“Vogliamo sostenere queste realtà, contribuendo a riavviare il loro lavoro e perseguendo un duplice scopo: aiutare l’opinione pubblica italiana a comprendere la complessità della situazione e offrire a questi attivisti un luogo sicuro di incontro – ha dichiarato Spini nell’intervista di lancio dell’iniziativa – . Siamo per il realismo della ragione, del dialogo e delle soluzioni politiche. Occorre guardare avanti, costruendo la pace anche quando sembra lontana”.
La FCEI rivolge l’appello a costruire un’ampia convergenza di individui, comunità, associazioni, gruppi, opere, disponibili ad “attraversare il conflitto” nella linea della “equivicinanza” ai due popoli, richiamandosi al documento della Commissione Studi Dialogo Integrazione della FCEI. In quest’ottica, conclude la FCEI: “cercheremo di sostenere le donne e gli uomini che, dall’una e dall’altra parte, si impegnano per una pace vera, che abbatta i muri dell’antisemitismo, dell’islamofobia e di ogni altra espressione dell’odio e del razzismo”.
Bruno Gabrielli, Claudio Paravati, Cristina Arcidiacono, Daniele Garrone, Gian Mario Gillio, Giorgio Gomel, Ilaria Valenzi , Ivano de Gasperis, Izzedin Elzir, Libero Ciuffreda, Michel Charbonnier, Michele Lipori, Paolo Naso.
Coordinatrice: Debora Spini
Email: fermiamolodio@fcei.it
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Cosa fa la FCEI
Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: ‘Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni che il Signore, il nostro Dio, vi ha date?’ Tu risponderai a tuo figlio…