“Il compito di riconoscere ed eliminare le visioni antiebraiche è ecumenico. Auspichiamo che anche in Italia i cristiani delle diverse confessioni si uniscano per denunciare la deriva dell’antisemitismo”
Roma (NEV CS/05), 17 febbraio 2020 – “Per i protestanti italiani questa è la Festa della libertà: non solo la nostra libertà ma quella di tutti”. Queste le parole di Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) nella giornata in cui si celebra il 172° anniversario delle Lettere patenti con cui il re di Sardegna, Carlo Alberto, concesse i diritti civili ai suoi sudditi protestanti, i valdesi. Il mese seguente li concesse anche agli ebrei.
E gli evangelici italiani quest’anno dedicano la Settimana della libertà (intorno al 17 febbraio) al tema dell’antisemitismo.
“Un fenomeno che sta pericolosamente rinfocolando in Italia, in Europa e nel mondo – ha proseguito Negro -. I dati sono allarmanti: in aumento gli atti d’odio contro gli ebrei, a cominciare dalle aggressioni verbali, soprattutto in rete, profanazioni di cimiteri e lapidi, pietre d’inciampo divelte, abitazioni segnalate con scritte infamanti”.
La FCEI ha predisposto per questa Settimana della libertà un compendio, Contro l’antisemitismo e la cultura dell’odio, come strumento di riflessione e analisi per le chiese federate.
“La Federazione propone di partire dalle pietre d’inciampo perché esse ci consentono di ricordare – ha sottolineato il presidente Negro -. Ci fanno inciampare nel nome delle vittime, nella storia tragica della Shoah, nei discorsi carichi di pregiudizi antisemiti”.
Il presidente della FCEI ha anche ricordato che come cristiani dobbiamo inciampare nel fatto che l’inimicizia contro gli ebrei, ideologica prima ancora che praticata, è stata alimentata al cuore della cristianità e che ha fatto parte del bagaglio ‘normale’ del cristiano ‘qualunque’. “Il compito di riconoscere ed eliminare le visioni antiebraiche è ecumenico. Auspichiamo che anche in Italia i cristiani delle diverse confessioni si uniscano per denunciare la deriva dell’antisemitismo e per dialogare con gli ebrei, nostri fratelli maggiori nella fede” ha concluso Negro.