Uno è affetto da leucemia, l’altro è il donatore di midollo
Roma (NEV/CS16), 5 marzo 2019 – Due giovani fratelli siriano-palestinesi: uno è gravemente malato, affetto da leucemia, l’altro cercherà di aiutarlo, donando il proprio midollo. È questa la vicenda al centro del prossimo corridoio umanitario urgente, realizzato da Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) e Diaconia Valdese. I due ragazzi, M.Z, 22enne, e il fratello maggiore, che sarà il donatore di midollo, M., nato nel 1986, dovrebbero arrivare questa settimana da Beirut a Roma e saranno poi trasferiti all’ospedale di Padova, presso il quale il fratello più piccolo sarà sottoposto al trapianto necessario e alle relative terapie.
“È la conclusione, speriamo coronata dal pieno successo clinico, di una complessa operazione – spiega Luciano Griso, medico responsabile sanitario di Mediterranean Hope – che ha visto protagonisti da un lato il giovane che, con molto coraggio, lotta dal luglio scorso per la propria vita contro una forma aggressiva di leucemia acuta non responsiva alle terapie finora effettuate, e dall’altra l’equipe di MH (sia in Libano che a Roma) impegnata in una corsa contro il tempo per poter assicurare al ragazzo la possibilità di giungere in Italia in condizioni tali da poter essere curato con buone probabilità di successo”.
“Vogliamo anzi tutto ringraziare le autorità italiane che hanno seguito insieme a noi questo caso particolarmente urgente – dichiara Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope -. Senza l’impegno di tutti non sarebbe stato possibile organizzare in poco tempo il trasferimento di questa persona insieme al fratello. Ora ci auguriamo che l’intervento abbia l’esito sperato, che il giovane possa essere non solo salvato ma anche che le sue condizioni di salute migliorino in modo stabile e possano permettergli un futuro migliore. Come Federazione delle Chiese evangeliche permetteremo ai due ragazzi di restare in Italia per tutto il tempo necessario alle cure, e oltre, come per tutte le persone accolte grazie ai corridoi umanitari, e li sosterremo in questo percorso, in tutti i modi possibili: chi salva una vita salva il mondo intero è il motto dei corridoi e noi ci crediamo sempre di più.
Questa vicenda conferma l’esigenza di una via legale e sicura di accesso in Europa per migranti e richiedenti asilo in condizioni di vulnerabilità. È la strada dei corridoi umanitari percorsa sin qui con successo in Italia, Francia e Belgio ma con numeri ancora troppo limitati. Da qui la richiesta di nuovi e più ampi corridoi umanitari realizzati dagli Stati europei più disponibili all’accoglienza e alla tutela dei diritti umani”.
A fine mese arriveranno a Roma altre persone provenienti dal Libano, attraverso un altro corridoio umanitario promosso dalla Fcei e dalla Comunità di Sant’Egidio.